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TRADIZIONI RUSSE

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

Tradizioni Russe: Dio, Patria e Famiglia

Costumi, Credenze e Superstizioni

Le tradizioni russe,

La superstizione russa, possiamo trovarla nei gesti più semplici del nostro quotidiano, con un significato nascosto all’occhio umano da parte delle usanze occidentali.

Prendiamo in analisi alcuni comportamenti:

non si dà la mano attraverso la soglia della porta, perché quello è un confine che protegge l’izba (classica casa in legno) dalle forze malefiche del mondo esterno.

È anche vietato versare da bere con la mano rivolta verso l’esterno, sarebbe un gesto di rifiuto non compatibile con il valore simbolico del servire, associato a vecchie abitudini di comunione pagana.

Tradizioni russe abbracciano

i santi e gli antichi spiriti

I grandi santi delle fede ortodossa sono associati alle antiche divinità pagane.

Per esempio durante un temporale è abituale affermare che si tratta

di sant’Elia che attraversa il cielo sul suo carro colpendo il suolo con il martello!

Quest’immagine decisamente poco cristiana in realtà evoca il dio Perun signore del Tuono e della Guerra, nonché giustiziere del Male presso gli slavi pagani.

Come ovunque, anche in Russia molte tradizioni e molti costumi sono legati alla tavola, anche se purtroppo si stanno a poco a poco perdendo.

Per esempio, si preferisce posare il coltello e il sale sul tavolo anziché porgerli,

in modo da non originare interferenze tra simboli mistici

(il Maligno teme il sale) e i gesti volgari della mano.

Gli usi più vivaci sono legati alla bottiglia

per fare brindisi e augurare una vita lunga.

Se a tavola è seduta una rappresentante del gentil sesso,

sarebbe scortese non dedicarle almeno un brindisi, generalmente il secondo.

Per le grandi celebrazioni, la bevanda più adatta è la vodka, che non va sorseggiata (non in Russia!), ma bevuta fino al fondo, tutta d’un fiato!

Racconti e Leggende

Tradizioni Russe: racconti e leggende

In Russia si crede che le forze della distruzione e della creazione

siano in equilibrio e persino in accordo, come si evince anche dalle fiabe.

Tradizioni Russe tramandate da saggi stregoni

A partire dal X secolo,

i sacerdoti degli antichi culti, espulsi dalla Chiesa cristiana,

si rifugiarono nelle foreste; qui misero all’opera i loro poteri magici per combattere i nuovi venuti nel campo sacro. Per malefici che fossero, questi stregoni (koldun) incarnavano la Saggezza e il Sapere. Il miscuglio di fascino e terrore che ispiravano ha dato origine ai personaggi di alcuni racconti di stregoneria.

La strega Baba Jaga

vive in un’izba, che è appoggiata su zampe di gallina e che custodisce l’accesso al mondo degli spiriti. Coloro che si avventurano vengono da lei scorticati, che usa la loro pelle per fare una cintura, e questa è solo una delle tante prove crudeli cui sono sottoposti.

La strega viaggia su un pestello gigantesco e si serve di una scopa per cancellare le tracce del proprio passaggio. Personaggio di natura malvagia, regala tuttavia poteri magici a Ivan Carevič, che deve affrontare il malefico Košej l’immortale, eterno perché la sua morte, occultata con la forma di un ago, è racchiusa in un uovo nascosto lontano da questo mondo. Ivan dovrà quindi trovare e rompere l’ago; la sua impresa è dunque una ricerca di quell’uovo, simbolo del’immortalità.

I racconti russi,

con il loro intrico di crudeltà e umorismo, di saggezza che attingono

a una storia millenaria spesso poco nota.

Raggruppate, formano un immaginario che è fonte inesauribile

di creazione artistica e intellettuale, per esempio in opere come 

La sagra della primavera L’uccello di fuoco di Stravinskij,

nelle narrazioni di ispirazione popolare di Puškin, come 

Il cavaliere di bronzo, oppure ne Le veglie alla fattoria presso Dikanka, intrise di soprannaturale, di Nikolaj Gogol’.

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi