Privacy Policy Termini e Condizioni BARBARICUS IN CASTRUM - Aqvilifer

BARBARICUS IN CASTRUM

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

Barbaricus Castrum Ritaldorum: Torre di Guardia. Fotografia scattata a Castel Ritaldi il 13 Settembre 2018.
© Castrum Ritaldorum: Torre di Guardi – Fotografo amatoriale Luca Caponi

I BARBARI…dal libro: a Castel Ritaldi – tra storia, arte e poesia di Mario Tabarrini (1954)

Barbaricus in Castrum. Conquistarono importanti centri militari, amministrando i territori italici con saggezza e le più alte virtù dei nobili cavalieri.

I primi barbari, che batterono la Flaminia per raggiungere Roma (allora la Flaminia passava a Beroide), operarono razzie nei paesi attigui.

La gente terrorizzata fuggì sui monti.

Barbaricus in castrum et summus pontifex

Papa Gelasio nel 492 scriveva:

La pianura spoletina è spopolata e inselvatichita. Potrebbe essere avvenuto con gli Ostrogoti di Teodorico, che si stanziarono a Spoleto: avevano lasciato le loro fredde regioni del nord germanico ed erano venuti con esercito, donne, bambini e masserizie, decisi a restare nelle nostre ubertose terre assolate. Era il 493.

Considerando l’importanza strategica di Spoleto, si fermarono, la rispettarono, la beneficiarono e Teodorico addirittura appaltò a due ingegneri idraulici, Spes e Domizio, la bonifica degli stagni, che coprivano la pianura.

Gli Ostrogoti pretesero un terzo dei prodotti:

di che restano ancora i toponimi di Terzo Pieve e Terzo San Severo.

Quindi essi si allargavano proprio sulle nostre terre.

Un successore di Teodorico fu Totila, che sistematicamente distruggeva le fortificazioni delle città e dei castelli (547). Assediò per tre mesi Spoleto, mentre le truppe, per sopravvivere, depredavano le nostre campagne. Ma i barbari, che più incisivamente agirono nelle nostre zone furono i Longobardi.

Babaricus et ducatus longobardo in Spoletium

Calarono in Italia anch’essi con esercito e tutto il popolo.

Il re si fermò a Pavia, ma i suoi generali si spinsero fino da noi e oltre Napoli. Faroaldo occupò Spoleto, dove fu fondato (570) il più forte e duraturo ducato longobardo in Italia, che, come entità amministrativa vivrà per dodici secoli.

Polo Museale dell’Umbria

Barbaricus et culturae hereditatem

Rozzi, ariani, ben presto divennero civilissimi e cattolici e si fusero con le nostre genti. Essi, inizialmente, tolsero un terzo dei prodotti ai vinti. Dominarono fino all’824, quando furono estromessi dai Franchi. Ma ormai si erano assimilati con i nativi e le loro grandi famiglie emersero in Umbria per molti secoli:

così i Postignano, gli Antignano, gli Atti, i Trinci, i Brancaleone, i Conti.

Ognuno di noi potrebbe avere ascendenti tra di essi, oppure tra i Goti o tra i Normanni. Ferocissimi Saraceni e Ungari assalirono Spoleto e dintorni nell’830: la città fu quasi distrutta e la gente emigrò. Le campagne derubate. Nel 1098 arrivarono dalle nostre parti i Normanni e forse una frangia di essi si ferma proprio sulle nostre colline.

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi