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STRASCINATI DI CASCIA

ATTENZIONELeggere è Conoscenza!

STRASCINATI DI CASCIA

Strascinati 1494

strascinati di Cascia

L’origine di questa ricetta risale nell’anno di Nostro signore 1494.

Una coraggiosa e bella fantesca del castello di Vetranola,

inventò gli Strascinati come pietanza agli invasori

sembra risalire molto indietro nei secoli, ed è molto simile a quella più famosa degli

spaghetti alla carbonara” della cucina romana.

Strascinati: una storia gustosa ed eroica
Retaggio Culturale nel Cuore Verde dell’Umbria. Benvenuti nella LOCANDA GIUSTINI!

Strascinati di Cascia: un Monte, un Leone e i Vitelli

Capitano Camillo Vitelli

Del come e del quando vennero per la prima volta serviti gli STRASCINATI, da una avvenente fantesca del Castello di Vetranola, in quel di Monteleone dell’Umbria a salvezza da morte degli uomini del Castello e di colui che amava”. 

(da una cronaca umbra del XV Secolo)

Castello di Vetranola: il coraggio della fantesca

Correva l’anno 1494,

quando i Capitani Paolo e Camillo Vitelli,

alla testa di numerosi fanti e cavalieri, invasero la terra di Monteleone, onde dare aiuto al Re di Francia, Carlo VIII, intento allora alla conquista del regno di Napoli.

Un giorno i due fratelli si trovarono, stanchi ed affamati,

alla porta del Castello di Vetranola ed ivi chiesero cibo e ristoro. Ritenendo però infidi gli abitanti, stimarono miglior partito prendere prigionieri il castello e tutti gli uomini validi e quindi ingiunsero alle donne di imbandire la mensa e servirli.

L’odio ed il rancore per l’oltraggio patito indussero le donne del Castello a preparare per gli invasori un misero piatto di “penchi” assai male conditi, giustificandosi col dire che, per i tempi calamitosi, non avevano altro di meglio da offrire.

Tale incauto comportamento fece montare in furore i Vitelli i quali ordinarono che tutti i prigionieri, mani e piedi legati, venissero attaccati ai cavalli per essere TRASCINATI, fino a morte, intorno al Castello. A nulla valsero le preghiere ed i pianti delle donne; solo ebbe effetto l’ardimentosa proposta di una bella fantesca, la quale si offrì di mutare i dispregiati ”penchi” in una sostanziosa vivanda mai prima gustata, a patto però, che non si procedesse nella minacciata rappresaglia.

Strascinati di Cascia: l’Amore trionfa in un Cuor di Leone

Si era in carnevale e, se le carnascialesche imprese eran neglette, tanto imperava il pianto e la tristezza, pure fioriva la sagra dell’utile suino, che dette alla giovane il mezzo per vincere la disperata impresa.

Con guanciale magro, salsicce fresche, uova e pecorino, abilmente manipolati e rimescolati, trasformò quei “penchi” in una prestigiosavivanda che i Vitelli e la loro scorta gustarono a pieno, tanto che placati e satolli ripresero la via di Napoli, senza fare danno ad alcuno. Da allora nella terra di Monteleone tale pietanza viene chiamata “STRASCINATI”, felice improvvisazione di una giovane umbra innamorata.

INGREDIENTI

Per la pasta:

Lasagne o Fettuccine con farina e uova

  • 600 gr di farina;
  • 6 uova di galline allevate a terra (ruspanti);
  • sale.

Per il ragù:

  • 300 gr. di guanciale di cinta senese;
  • 300 gr. di salciccia;
  • 2 uova intere di galline allevate a terra (ruspanti);
  • 2 rossi di uova di galline allevate a terra (ruspanti);
  • 4 cucchiai di pecorino di Norcia stagionato e grattugiato;
  • 1/2 succo di limone;
  • 1 bicchiere di vino bianco;
  • Burro;
  • 1 noce moscata;
  • sale fino;
  • pepe;
  • olio extravergine di oliva.

Strascinati di Cascia in onore della Dea Maia

Preparazione

Preparare la pasta nella maniera tradizionale e farla riposare per un’oretta prima di tirarla (meglio se con il mattarello così rimane più ruvida e più sostenuta)

per ricavare le tagliatelle.

Pasta Fresca all’Uovo

Mulino Medievale Renzetti
Mulino Medievale Renzetti

Ricetta di Cinzia Corgnoli

La pasta fresca all’uovo è una preparazione dalle tante trasformazioni, infatti dalla sfoglia si può ricavare qualsiasi tipo di pasta: Tagliatelle, Tagliolini, Pappardelle, Ravioli, Tortellini, Quadrucci, Maltagliati, Lasagne ecc… Un consiglio molto importante è lasciare riposare l’impasto almeno un paio d’ore prima di stenderlo, in modo tale che le proteine della farina si rilassano e tutti gli ingredienti si amalgamano insieme.

Ingredienti (per 5 persone):

Procedimento nella preparazione della Pasta fatta in Casa

Disporre la farina a fontana. Mettere al centro le 5 uova,

aggiungere un pizzico di sale e iniziare a sbatterle con una forchetta.

Incorporare piano piano la farina verso il centro,

sempre aiutandosi con la forchetta, e quando l’impasto inizia ad indurirsi,

iniziare a lavorarla con le dita.

Mettere l’impasto a riposare per almeno 2-3 ore 

coperto con della pellicola trasparente o con un panno umido,

in modo tale che non si formi una crosticina sulla superficie.

Passato il tempo di riposo, infarinare la spianatoia ed iniziare a stendere la pasta,

(non troppo finemente)

Consigli utili:

serve a far rilassare le proteine della farina e a far amalgamare meglio l’impasto in modo tale che sia più facile stendere la sfoglia;

  • Setacciare leggermente la farina (setaccio a maglia larga);
  • Non stendere la sfoglia troppo finemente, ma lasciarla leggermente spessa,

in modo tale che assorba di più i condimenti e si assapori meglio la pasta

evitando che si spezzi in cottura.

Amministratrice del Bed & Breakfast Mulino Medievale Renzetti e scrittrice

del Ricettario Medievale Cinzia Corgnoli

Strascinati di Cascia con Sus Maialis

Per 6 persone preparate delle lasagne o fettuccine piuttosto grosse impastando 600 gr. di farina con tanta acqua quanta ne occorre per ottenere un impasto consistente con l’aggiunta nell’impasto di 6 uova intere e un pizzico di sale fino.

Lasciatele asciugare per qualche ora.

Sugo della dea Maia

In una padella preparate intanto un soffritto

con 300 gr. di guanciale di cinta senese a dadini e 300 gr. di salciccia.

fate rosolare gli ingredienti con l’olio extra vergine di oliva biologico. Fate cuocere bene per una decina di minuti finché non vedrete una doratura.

(la carne usata nella ricetta deve avere una provenienza italiana con animali allevati allo stato brado. Suini nati nelle fattorie biologiche e macellati in Italia).

Strascicati di Cascia dalla cottura al condimento

Fuori dal fuoco unitevi 2 uova intere e 2 rossi,

4 cucchiai di pecorino di Norcia stagionato e grattugiato, il succo di 1/2 limone,

sale, pepe, e, se ve ne piace l’aroma, una presa di noce moscata.

Lessate la pasta ben al dente,

conditela con il sugo preparato e ripassatela per 1 o 2 minuti in padella,

in modo che le uova si possano rapprendere.

Servite con una buona macinata di pepe ed abbondante pecorino grattugiato.

Strascinati di Cascia nel Dialetto Spoletino

Posson sembrà come j spaghetti a la carbonara,

ma son tutta n’antra cosa e so mejo de quilli.

Tocca fa la pasta sen’ovi e pè 6 persone, ce se mettono sei etti de farina e co l’acqua se ‘mpasta. Se spiana nun tanto fina e se taja. Pue se mette da ‘na parte p’asciuccasse. ‘Ntanto se prepara ‘n sufritto co tre etti de barbazzo e ce se metton du ovi ‘nteri e du rossi, quattro cucchiaiate de pecorino grattato, ‘l sugo de mezzo limone, sale, pepe e la noce moscata che sta sempre ‘n mezzo.

Se coce la pasta, se conotisce co sto preparato e pue se rimette ‘n padella

pe fa ‘ndurà j ovi.

Se serve ncol pepe e ‘l pecorino.

UMBRIA IN BOCCA di Antonella Santolini – Edizione Guliver

Dieta Mediterranea

Sito Web: Ricettario Medievale

Ricettario: Assaggi di Medioevo – il ricettario medievale di

Madonna Kathassia da Florentia

Blog Aqvilifer: Ricette e Tradizioni del Fantasma

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ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi