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ROCCA ALBORNOZ

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

Rocca Albornoz. Fotografia scattata a Spoleto il 29 Luglio 2005.
© Rocca Albornoz – Fotografo amatoriale Luca Caponi

La Rocca Albornoz è sicuramente il monumento più rappresentativo della città di Spoleto, per la sua stessa posizione privilegiata, posta al di sopra dell’intera città.

Questa particolare fortezza militare, è circondata da un’alta muraglia che ricalca in parte il tracciato dell’antica cinta urbica di opera poligonale e quadrata.

Varcata la prima porta,

ornata di stemmi di Clemente VIII e della famiglia Aldobrandini, si imbocca un viale rettilineo in pendio che conduce alla monumentale porta del Bastione sulla cui fronte sono visibili gli stemmi di molti pontefici che qui risedettero.

La Rocca del condottiero Albornoz

La pianta, è formata da un rettangolo assai allungato i cui lati misurano 133 X 33 metri, ed è attraversata nel senso del lato corto da un corpo di fabbrica che dà origine a due rettangoli minori, diseguali, che costituiscono i due cortili. Alle estremità del corpo maggiore e del braccio trasversale si innestano sei possenti torri.

Tra queste notevole è la Torre Maestra,

più alta e possente delle altre, collocata nel mezzo del lato lungo verso la città. Nel lato opposto, verso Monteluco, la torre nord-orientale si congiungeva, attraverso un passaggio su arcate, ad una torre esterna addossata alla cinta urbica e chiamata Malborghetto.

Le arcate e la torre non sono però più visibili in seguito alla edificazione agli inizi del Novecento della palazzina degli uffici penitenziari. Alla stessa torre nord-occidentale è addossata l’antica cappella. Dalle ampie spianate tutt’intorno al maestoso edificio si godono i punti di vista più favorevoli della città sottostante,

del Monteluco, delle colline e della piana spoletina.

Storia della Rocca Albornoz di Spoleto

Associazione Rocca Albornoziana

È possibile datare alla fine del 1359 i primi lavori per l’edificazione della Rocca;

del 1362 è invece il primo documento che nomina Matteo Gattaponi capo architetto per la realizzazione progettuale dell’opera militare con l’obiettivo difensivo e strategico, coprendo un raggio d’azione di tutti i domini del Ducato spoletino.

Nel 1370 l’opera militare non era ancora compiuta. La costruzione dell’edificio trae origine dalla missione di pacificare e rafforzare le terre della Chiesa, affidata nel 1353 dal papa Innocenzo VI al cardinale Albornoz.

Gli spoletini accolsero il progetto con grande soddisfazione

dal momento che il proposito del cardinale di dare nuova unità al territorio della Chiesa ben rispondeva all’aspirazione della città

di sottrarsi dal predominio ormai decennale che la vicina Perugia esercitava.

Risultato tangibile fu, in questo senso, la demolizione della fortezza che i perugini avevano eretto nel 1325 presso Porta Fuga, per meglio esercitare il loro predominio.

Rocca Albornoziana e i misteri di Lucrezia Borgia

Per alcuni secoli, e fino all’inizio del Cinquecento, la Rocca Albornoziana fu teatro degli avvenimenti più rilevanti della città, ospitando i maggiori personaggi del tempo. Gomez Albornoz, nipote del cardinale, è il primo castellano della Rocca, ormai ultimata; nel 1392 vi soggiornò Bonifacio IX. Nel 1449, mentre a Roma infuria la peste, vi soggiorna per un lungo periodo papa Nicolò V che avvia opere di rafforzamento e di accrescimento dell’edificio, costruendo inoltre altri più comodi appartamenti.

Fra i governatori assume un rilievo particolare Lucrezia Borgia,

mandata a Spoleto, all’età di diciannove anni dal padre, papa Alessandro VI, per allontanarla dal marito Alfonso d’Aragona.

Il museo della rocca militare XIV secolo

Polo Museale dell’Umbria

Il complesso monumentale si compone in due aree ben distinte:

  • Cortile d’onore;
  • Cortile delle armi.

La prima accoglie il Museo Nazionale del Ducato, costituito di materiali dei secoli IV – XV, provenienti dalle collezioni civiche. Inoltre, il salone centrale ha una funzione di Sala polivalente potendo ospitare mostre temporanee, concerti, convegni, ecc.

La seconda area ospita un Teatro all’aperto capace di 1200 spettatori.

Negli ambienti di lato lungo ha sede la Scuola Europea di Restauro del Libro:

sul lato corto, tra le due torri, è istituito

il Laboratorio di diagnostica applicata al restauro dei beni culturali.

L’area verde che cinge l’edificio monumentale si presenta agli occhi del Viandante come il Parco della Rocca, che, in tempi successivi, verrà esteso all’intero Colle Sant’Elia.

Negli altri edifici sono ospitati, oltre alle apparecchiature e ai servizi necessari per la conduzione del complesso, un ristorante, una foresteria, esercizi commerciali.

CONTACTS ET INFORMATIONEM

Rocca Albornoziana

Piazza Campello 1,  Spoleto (PG)

Tel. – Fax 0743/224952

E-mail: segreteria@assoroccaspoleto.it

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ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi