Privacy Policy Termini e Condizioni MENESTRELLO DI CORTE imperiale - Aqvilifer

MENESTRELLO DI CORTE imperiale

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

Filastrocche, Stornelli e Amor Cortese

Secondo alcune disposizioni vigenti nella Germania tardo medievale il menestrello doveva «saper inventare, costruire rime, destreggiarsi come schermidore; sapere suonare bene tamburi, cimbali e ghironda (bauernleier); saper lanciare in alto piccole mele e afferrarle con la punta di un coltello; imitare il canto degli uccelli, eseguire trucchi con le carte e saltare attraverso i cerchi; suonare il clavicordo e la chitarra, suonare la crotta a sette corde, accompagnare bene la fibula, parlare e cantare piacevolmente.»

Musicologo e Autore Henry Broughton Raynor

Confer in Le Stanze della Musica. Artisti e musicisti a Bologna dal ‘500 al ‘900

Silvana Editoriale, Milano, 2002, p. 17

Menestrello e l'Amor Cortese
Marianne Preindlsberger Stokes

Galleria d’Arte Thule

Menestrello della Lengadòc

TROUBADOURS

Je t’ai aimé dans le passé,

je t’aime aujourd’ hui,

t’aimerais encore dans l’avenir.

Le temps revient.

IL TEMPO RITORNA

Ti ho amato prima,

ti amo oggi,

e ti amerò ancora.

Il tempo ritorna.

Menestrello del Sacro Amore

Questa poesia contiene una delle verità più preziose che riguarda

il ritorno dell’amore che è un dono di Dio.

I grandi poeti francesi chiamati troubadours,

nel loro cantare l’amor cortese per una donna santissima che non potranno mai toccare, poiché è stata promessa nello hieros-gamos a un altro. Ma l’amore per una creatura così perfetta dura fino alla morte e anche oltre. Maria Maddalena divenne la più grande musa e Massimino il primo poeta trovatore. Perché in francese la parola troubadour significa “trovare l’oro perduto” ed è comprendendo i misteri lasciati attraverso gli insegnamenti del Libro dell’Amore che troveremo questo tesoro benedetto. Massimino scrisse molte poesie in lode dell’eccezionale grazia di Maddalena, celebrando il suo amore per lei in una forma casta e onorevole.

Massimino divenne una grande guida della Via nella sua epoca e amministrò i santi sacramenti a Maria Maddalena nell’ora della sua morte terrena. Chiese di essere sepolto ai suoi piedi quando fosse giunto il suo momento, e così fu. Riposarono insieme per molti anni nella regione che oggi porta il nome di quell’uomo grande e santo,

San Massimino.

∞ CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE INTENDA ∞

(Un dono d’amore  per una santa donna e per i suoi figli)

… così com’è conservato nel Libro Rosso

UMBRIA: FILASTROCCHE E STORNELLI

Menestrello di corte imperiale
© Disney – Il Menestrello CantaGallo di Robin Hood

Stornello ad Assisi

… Affaccete a la finestra, Luciola,
che te saluta Pauluccio tuo,
e t’ha portato ‘n canestrello d’ove
coperto co’le pampane dell’uva.

Bella che te ne ste’ n cima a sto colle,
s vol fa magnà’ quattro cipolle
cotte sott’a brace calle, calle

Chi magna la ‘nzalata sen’aceto
se leva da tavola svojato:
chi fa la mor con donna da marito
poco guadagno fa l’innamorato;
e chi coce la neve su lo spido
se trova co’ lo foco arismorzato.

Ci avevo na ragazza piccolina,
per disgrazia de Ddio me s’è mmalata:
de zucchero e cannella l’ho guarita,
robba de speziaria non è mancata…

Menestrello e La Fiera di San Magno

Magno Magno,
fa fiera di san Magno,
la gente s’arduna
da tutta la pianura:
le pecore e le vacche
arrivano stracche.
Bianche e bianchelle
a truppe le vitelle;
San Magno ha ‘nnacquato,
lu pecuru è fujato,
lo cerca lu padrone
e porta lu bastone;
gira e rigira,
se ferma all’osteria,
lo vino è dolcione,
s’addorme su ‘n cantone
Arriva lu vitellu,
je ruba lu cappello
je casca lu bastone,
ce ‘nciampa lu padrone,
lu pecuru ride
ride e passeggia,
se ferma su na stalla,
ce trova ‘na caalla,
la cavalla è de lu re,
vieni, cavalla
vieni con me.

Li Pranzi Difficili

Che? li pranzi de lussu?…Semo matti?…
Ma me sai di a che ardà’, compar Luchetta
de dov’è sta a assaghjà’ tutti li piatti,
e a scappà co’ ‘na fame maletetta?

Io per me ce jirria, ma co’ ‘ sti piatti:
de non fa’ comprimenti e non da ‘rretta
a le sciapate de ‘sti cazzumatti,
che guardano all’usanze e all’etichetta.

A me me piaciria che le canasse
fossero porbiu le patrone spotiche
de magnà’ e de trebbià’ fino a straccasse.

Io dico: casa sua, riposu sua,
ch’anchi se c’issi le fae co’ le cotiche,
li magni, cachi e pisci a mmotu tua!

Menestrello e La Guerra del Sale

Paolino terzo disse ai Peruini:
“Fijioli miei, ho bisogno de guadrini
e siccome, pensavo stamattina,
ancora n’ adoprate la benzina,
la sovrimposta, fiji, è naturale
che i’ ve la rimedi sopra ‘l sale”

Da Perugia arisposono “Sor capo,
piuttosto che paghè magnamo sciapo,
e sen tutti decisi, ‘n conseguenza,
a comincè diman la resistenza
e a dimostrè ‘n tal modo che da noe
de sale, ‘n zucca almen, ce n’è ‘n bon poe”…

Quaresima

Per quarantasei giornate
non se magnano più frittate:
la domenica a matina
un coscitto de gallina,
un coscitto de capretto
e un ovu benedetto.

Filastrocche del Menestrello

Chi ha mangiat le bune galline,
tenga su ste figlioline,
chi ha mangiato i buoni capponi,
tenga si sti figliolini.

Sotto le pergole nasce l’uva
prima ‘cerba e poi matura;
viene il vento, la fa cascà’,
pesce fritto e baccalà.

UMBRIA IN BOCCA di Antonella Santolini – Edizione Guliver

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi