ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!
Albanium e il Tribuno delle Aquile Imperiale
Il Castello DI ALVIANO marcia nel tempo al passo cadenzato delle legioni romane per varcare i confini del tempo. Le Aquile osservano Nei secoli il dominio militare della roccaforte, consegnando ai posteri l’eredità culturale e sfogliando con interesse documenti medievali, raccontando la storia di Alviano. Il viaggio inizia dall’Impero romano, dove troviamo Albianum. Il nome del borgo romano deriva probabilmente, dalla gens Albia, che qui avrebbe avuto un suo possedimento.
I resti di una villa patrizia con pavimenti a mosaico
sono a poco più di un chilometro dal centro,
in località Popiliano
(si pensa fosse appartenuta al tribuno della plebe Caio Popilio), e i ruderi di un vicino guado sul Tevere nei pressi di Madonna del Porto, stanno a testimoniare
l’insediamento romano in questa zona ricca di reperti archeologici.
Il Castello di Alviano nel Medioevo
Tra XI e XII secolo gli Alviano divennero potentissimi, estendendo, con il beneplacito del papato di cui si dichiaravano fedeli sudditi, il proprio dominio su tutta
la Teverina e in altre zone dell’Umbria e delle Marche.
Lo Status Alviani divenne il più vasto e potente dell’Umbria sud-occidentale.
Nell’ambito delle lotte tra guelfi e ghibellini, la politica dei conti di Alviano si orientò verso la guelfa Orvieto, di cui, nel XIII secolo, divennero domicelli.
Fortezza Militare
Il Castrum di Alviano, così com’è oggi, tipico esempio di castello rinascimentale che nel quale coesistono le caratteristiche di baluardo difensivo e di palazzo residenziale, è stato edificato nel 1490 dall’architetto e condottiero
Bartolomeo d’Alviano
su un fortilizio preesistente costruito intorno al 995
ad opera del conte Offredo di Monaldo III, conte di Nocera.
La fortezza,
in posizione strategica sulla valle del Tevere, ha una pianta trapezoidale, circondata dal nucleo abitativo, e presenta quattro torri angolari circolari bastionate, un nucleo residenziale a tre piani, più attico coperto a falde lignee con manto di coppi, una porta d’ingresso ornata da un leone e da una testa di medusa. All’interno un bel cortile rinascimentale con doppio loggiato, su cui affacciano numerosi ambienti di pregio.
Donna Olimpia XVII Secolo nel Castello di Alviano
Va in particolare segnalata la cappella gentilizia che contiene una serie di affreschi del XVII secolo. Tra questi una rappresentazione del miracolo di San Francesco e le rondini, avvenuto nel 1212 proprio ad Alviano,
quando il santo mise a tacere le numerose rondini. Tra gli affreschi è presente anche il volto di Donna Olimpia, la committente di quegli affreschi.
È opera contemporanea invece il volto di Bartolomeo raffigurato nella sala consiliare;
le fattezze sono quelle reali, tratte da una moneta del Cinquecento coniata dalla
Repubblica di Venezia.
Sito Web: Castrum di Alviano
ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!
ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.
Reenactor Luca Caponi