Privacy Policy Termini e Condizioni ATTORTA - Aqvilifer

ATTORTA

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

Serpentone di Natale

ATTORTA O SERPENTONE

L’attorta o serpentone, secondo la tradizione popolare, vuole che l’origine di questo dolce risalga addirittura ai riti religiosi con preghiere ed offerte al Dio Serpente. Divinità protettrice della prosperità e fertilità collegati con l’adorazione del dio serpente. Nell’antica Roma, il compito di promuovere la fertilità, veniva eseguito dai Luperci, appartenenti a una confraternita religiosa, che organizzava la festività chiamata: Lupercalia dal 13 fino al 15 febbraio.

L’obiettivo è di protezione del territorio e la fecondità. I Luperci, correvano per le strade con i februa, che usavano per “frustare” le giovani romane, nella convinzione di favorire con questo particolare rito la fertilità e la difesa del retaggio culturale.

Una tradizione tramandata nel territorio perugino, racconta che le donne del Trasimeno, in un periodo in cui il pesce sembrava scomparso dal lago, l’avessero realizzato in sostituzione del capitone da donare ai notabili.

Attorta: la Penna del Grifone

Donne e Tortiglione.

Nel borgo medievale Penna in Teverina, il 5 di agosto, gli abitanti organizzano la Sagra del Tortiglione in onore di Santa Maria della Neve, patrona di Penna. Durante la festa paesana, le donne si preparano a gareggiare con la prova di abilità gastronomica nella preparazione del Serpentone. In bocca a lupo maestre di vita!

L’Attorta è un dolce di origine contadina,

tradizionalmente preparato durante le feste del Santo Natale.

INGREDIENTI

  • 500 g. di pasta di mandorle dolci;
  • 50 g. di mandorle amare;
  • 500 g. di zucchero;
  • 2 bustine di vanillina;
  • Buccia di limone grattugiata;
  • 3 uova di galline allevate a terra (ruspanti);
  • Codette colorate.

Preparazione dell’Attorta

Dolce contadino per le feste del Santo Natale.

Iniziamo con i preparativi di questa golosa ricetta.

In una grande ciotola, versiate le mandorle dolci insieme a quelle amare e poi mezzo Kg di zucchero. Aggiungete due bustine di vanillina. Arrivati a questo punto, iniziate ad amalgamare con le mani, gli ingredienti. Terminata questa operazione, Prendete un limone e iniziate a grattugiare la scorza usando una grattugia manuale per poi versarla nella ciotola. Lavoriamo le uova, dividendo il tuorlo dall’albume su due diverse ciotole. Le chiare delle 3 uova, dovranno essere montate a neve utilizzando una frusta da cucina. Finito il procedimento ed avendo ottenuto la neve, versatela nella grande ciotola, dove sarà unita all’impasto e mescolata con le mani, in un abbraccio goloso insieme agli ingredienti a formare un composto malleabile per andare a realizzare la testa e il corpo del serpente, simbolo di questo tradizione dolce.

Prendiamo una porzione dell’impasto e realizziamo la testa e poi a susseguirsi il corpo del serpente fino ad arrivare alla coda. Naturalmente, ogni parte della creazione, dovrà essere adagiata sulla teglia e mettere il dolce nel forno preriscaldato

a 160° (forno statico), per 40 minuti.

attenzione:

prima di infornare il serpentone, dovete sbattere gli albumi, che avevate lasciato in una piccola ciotola o piatto, e con l’utilizzo di un pennello da cucina,

spennellate delicatamente sul dolce per donargli quel colore dorato,

caratteristico della ricetta tradizionale.

Infine, la fantasia popolare si sbizzarrisce nella decorazione di questa torta:

con 2 ciliegine o 2 chicchi di caffè

sono gli ingredienti che andranno a formare gli occhi del serpente,

con una mandorla la lingua sporgente dalla bocca,

con piccoli confetti colorati le squame.

Attorta Dialetto Spoletino

È ‘n dolce de Natale e Capodanno, che ce ricorda, ta noialtre perugine, ‘l pesce de ‘l lago e ‘l capitone. È bono, ma se mette nto lo stomico e tocca gicca piano a magnallo. Se ‘mpastano du etti e mezzo de farina co ‘n etto de zucchero, mezzo bicchier d’olio e ‘n po d’acqua e ‘n pizzichin de sale. Se ‘m pasta bene e pue se fa ‘na sfojia fina. Sopra ce se mette mezz’ etto de mandole dolci a pezzettini e anche qualcuna amara, ‘n etto de uvetta, ‘n po de noci, tre mele a fettine, brugni e fichi secchi a pezzettini. Ce se mette sopra ‘l zucchero e se argira la sfojia e se fa ‘na specie de serpente. Se posson mette du chicchi de caffè pi occhi e ‘na mandola pe la lingua.

Se ‘nforna e se coce pe ‘na quarantina de minuti.

UMBRIA IN BOCCA di Antonella Santolini – Edizione Guliver

Dieta Mediterranea

Sito Web: Ricettario Medievale

Ricettario: Assaggi di Medioevo – il ricettario medievale di

Madonna Kathassia da Florentia

Blog Aqvilifer: Ricette e Tradizioni del Fantasma

ATTENZIONE: Leggere è Conoscenza!

ATTENZIONE! Regole da rispettare per far nascere un confronto di amanti della Storia con l’obiettivo di sperimentare l’arma della valorizzazione Territoriale per la difesa del Retaggio Culturale e il Mos Maiorum.

Reenactor Luca Caponi